sabato 3 maggio 2014

Monte Antoroto - Versante NE


Per la prima volta vengo in montagna da queste parti. Alpi Liguri. Non rientrano nella filastrocca che da il nome al mio blog (che inizia con le Marittime) e forse anche per questo non sono un loro frequentatore.


Lasciata l'auto si deve superare un vero e proprio muro di boschina, che per uno con gli sci in spalla come avevo io può essere snervante. Non bastasse in questi giorni di disgelo è un continuo alternarsi di tratti fangosi a ruscelli che scorrono nei sentieri.


Usciti da questa zona pessima, tutto migliora. Arriva la neve e la "vista mare", ma soprattutto niente più vegetazione.


Fino a qui ci vuole circa un'ora, ma adesso il terreno cambia. Bianco uguale neve. Non si sprofonda molto e quindi continuo a portare gli sci in spalla, come fanno Flavio e Marco con le ciaspole. Li porterò fino in cima, vista la pendenza da cui saliremo.
Arrivati alla base del monte saliamo su, dritto per dritto, un conoide nevoso che va man mano restringendosi.


Il colle da cui rientreremo al ritorno, funge adesso da finestra sulle montagne cuneesi.


Eccomi con la mia "croce" sullo zaino.


Flavio batte la traccia e Marco sta nel mezzo.


Traversiamo a destra per portarci sullo sperone, che divide questo nevaio da quelli superiori.
Marco è già quasi al limite della neve.



Tornati sulla roccia si aggira uno sperone alla nostra destra, prima di ritrovare la neve sul lato opposto.
Adesso siamo sotto la cima, e anche sotto delle grosse cornici create a vento.


Qui la pendenza aumenta poco per volta fino ad arrivare a 45°, prima dell'uscita sulla vetta.


Le cornici appena citate.


Marco si mette a fare la traccia e io lo seguo. Le foto toccano a Flavio.
Sulla sinistra la roccia "patagonica" dell'Antoroto.


Continuiamo a salire senza i ramponi, vista la consistenza della neve.


Usciti! Marco ed io siamo in punta a 2144m.



Agli scatti di vetta manca Flavio, fotografo in questo momento.


Il mare di Albenga è poco più a Sud.


a Sud-Ovest il Pizzo d'Ormea e il Mongioie superano le altre cime.


Scendiamo a cercare un riparo dal vento, che qui in cresta tira forte.


Mancano le foto, ma per me da qua inizia il bello. Mi infilo gli sci e comincio una discesa su neve ottima, soprattutto qua in alto. Vera powder.


Nel mentre scatto foto ai miei due compagni, che di certo non si divertono come me in discesa.


Arrivati sulla Colla Bassa, ritorno sotto la parete appena salita, per chiudere l'anello.


I due mi raggiungono pian piano, non prima di essersi beccati un po' di neve addosso, colpa del mio passaggio.


Tornato al limite della boscaglia, devo nuovamente farmi strada, tra rami e rametti, che si impigliano ovunque e mi colpiscono come fruste appena mi muovo.


Bella scoperta questa montagna. Impegnativa nella salita e divertente nella discesa. Peccato per le tribolazioni del tratto di bosco.

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