sabato 2 maggio 2015

Punta Rasciassa

Dopo alcuni weekend dedicati al calcio si ritorna in montagna. 
La stagione inoltrata richiede versanti nord, sperando in notti fredde, con un buon rigelo.
Oggi, purtroppo, già al parcheggio capiamo che non sarà così.


Questo è il Monviso che si vede dalle Meire Bigoire, frazione di Oncino.
Partiamo, come suggeriscono le foto, a piedi. Io e Paolino con gli sci in spalla (per i primi 20 minuti) e Danilo (sulla cresta nella foto sotto) con le ciaspole.


La pianura cuneese è coperta da un denso strato di nuvole, che sembrano risalire la valle.


Dietro di me, solo il Monte Bracco riesce a bucare il candido strato bianco.


Ecco la situazione in Valle Po. L'ultima neve sulle cime e sotto prati verdi.


Oltre Paolino, la Cima di Crosa (2531 m) e la cresta che la congiunge con la Rasciassa


Dal lato opposto, giganteggia sua maestà.


Danilo risale un po' più dietro con le ciaspole ai piedi.



Siamo ormai sotto la cima. Il pendio si fa più ripido.
Nonostante la relazione dica di tagliare in traverso verso la destra, noi continuiamo a risalire dritto per dritto.


La Testa di Cervetto rimane bassa, alle mie spalle.


Il Monviso, invece, attrae costantemente i nostri obiettivi. E' impossibile, non fotografarlo o girarsi continuamente a guardarlo. Magnetico. 



Ultime rampe prima della vetta. Nonostante l'altitudine del posto fa molto caldo. Speriamo che il Sole non ci rovini troppo la neve.


Qui in pieno Nord, effettivamente la neve è molto ghiacciata. Le lamine degli sci faticano un po' a tenere la presa.


Tolgo gli "assi" per salire i metri finali.


Ed eccoci ai 2664 m di Punta Rasciassa!



Arriva anche Danilo... Lui alla neve ha preferito un po' di roccia.


Foto tra Chersogno, a sinistra e Pelvo d'Elva, a destra.


La croce di vetta, ad indicare il punto più alto della montagna.



Prima di scendere, ovviamente, la foto con tutto il gruppo.


Poi sci nei piedi, e giù per i primi ripidi pendii, dove la neve ha ancora una consistenza solida.


Occhiata a valle, prima di ripartire. Dovevamo decidere se scendere più a destra verso il Cervetto, dove durante la salita ci è sembrato di passare su una bella neve o tenere il lato Nord, e infilarsi in una valletta stretta di cui non si vedeva la parte bassa. Vista la temperatura, vada per la seconda opzione!


Ultimo sguardo dietro verso la cima su cui eravamo qualche minuto prima.


Poi solo discesa fino all'incontro con il boschetto.




Video della giornata...


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